Ce lo dicono in molti, ci sono libri e riviste che lo continuano ad affermare, ci sono interi siti e programmi televisivi che inneggiano alla im-perfezione dei genitori, eppure…
…eppure ancora adesso non riusciamo a darci pace! Ancora adesso, nonostante tutto, cerchiamo la perfezione. Perché? Perché è logico! Perché è giusto! Perché è naturale! Perché ognuno di noi, dal momento in cui scopre che avrà un figlio cercherà di dargli il meglio, di essere il meglio, di arrivare alla perfezione, per quanto possibile. E quando confrontiamo il nostro operato con quello che avremmo voluto o pensato di poter fare ed essere, molto spesso veniamo presi dallo sconforto e ci rifugiamo a cercare consolazione in questi siti dove ci viene ripetuto, quasi come un mantra, che il genitore perfetto non esiste e che non dobbiamo sentirci in colpa se abbiamo sbagliato, se non siamo come ci aspettavamo, se la genitorialità ci sta mettendo a dura prova. E ci rilassiamo, ci sentiamo capiti per un po’, e tutto questo ci dà la carica per affrontare nuove sfide, nuove richieste, nuovi giorni da genitori.
E va bene così! Mi chiedo, però, come mai sentiamo il bisogno che qualcuno ci dica che è normale sbagliare. Perché il parere di un estraneo ci è così tanto di conforto quando ci confida che anche lui non è un genitore perfetto e condivide con noi attraverso blog, vlog o una chiacchierata le figuracce, mancanze, sbagli che ha fatto negli ultimi tempi con i propri figli? E’ vero: il genitore perfetto non esiste, anche perché se esistesse, se ci fosse un genitore che non sbaglia mai, che dice sempre le cose giuste al momento giusto, anzi, che prevede i bisogni senza dare tempo al bambino di sentirne la necessità o di fare le proprie richieste…sarebbe un genitore terribile! Pensateci: i suoi figli non saprebbero cosa significa sbagliare, non avrebbero l’esempio di come recuperare ai propri sbagli, non saprebbero come esprimere i propri bisogni e tollerare la frustrazione dell’attesa, sarebbero costretti ad essere perfetti anche loro, rinunciando alla loro umanità. Sottolineo, terribile!
Invece, è proprio nel momento in cui si ripara all’errore che si può trasmettere ai propri bambini l’insegnamento più grande che un genitore possa dare: essere umani, accettare di poter sbagliare e trovare il modo per riparare. Avere la possibilità di sbagliare, di tentare e riprovare, senza temere di perdere la propria autostima, il proprio valore, l’amore dei propri cari. Questo è un tesoro da tramandare di generazione in generazione. Se questo tesoro non è stato tramandato anche a noi, allora sì che sentiamo la necessità di leggere o cercare qualcuno che ci dica che andiamo bene così come siamo: genitori umani e imperfetti, che combattono per imparare ad essere delle buone mamme e dei buoni papà e che certe volte perdono la battaglia, ma che ci riprovano e, con i propri tempi e le proprie risorse, cercano di non rifare gli stessi errori e cercano di imparare da quelli passati.
Nessuno vi ha detto che sbagliare è umano? Nessuno vi ha detto che essere genitori che sbagliano è una grande ricchezza per i vostri figli? Ditevelo da soli! Non abbiate paura di sbagliare. Ma siate abbastanza coraggiosi e forti per riprovare, per rivedere le posizioni e i pensieri che si sono rivelati sbagliati, cambiare se necessario le proprie idee, pur di fare la cosa che si rivelerà giusta o che darà i risultati che speravate per i vostri bambini, perché abbiano tutti gli strumenti per diventare adulti felici e autonomi nel loro futuro. Non abbiate bisogno di qualcuno che vi rassicuri su questo, ma interiorizzate il messaggio: il momento in cui riparate a uno sbaglio, è uno dei momenti più formativi per vostro/a figlio/a.
Forza genitori!
Credits: Foto font
Piaciuto?
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